La crisi del capitalismo sta trasformando migliaia di persone in comunisti. Da cosa dovrebbero iniziare? Le rivolte di massa sono all’ordine del giorno. La rivoluzione russa ci insegna che una rivoluzione vittoriosa richiede una direzione consapevole. Sono le fondamenta di questa direzione bolscevica che dobbiamo costruire oggi.

Dalle braci del capitalismo si sta forgiando una nuova generazione di rivoluzionari. Il successo e le esperienze raccolte durante la nostra campagna internazionale “Sei comunista? Allora organizzati” non lasciano dubbi al riguardo.

Mentre siamo condannati al supplizio di vedere i ricchi arricchirsi grazie alla miseria dei lavoratori, la vita sotto il capitalismo sta diventando un inferno per le masse. È per questo che oggi la collera ribolle nell’intera classe operaia come in tutti gli altri strati della società. Tuttavia, c’è un certo strato sociale, in particolare tra i giovani lavoratori, gli apprendisti e gli studenti, che ha già raggiunto conclusioni molto più avanzate.

Questo nuovo strato sociale ha chiuso con il capitalismo. La loro domanda non è più se abbiamo bisogno di una rivoluzione. La domanda è come arrivare alla rivoluzione e cosa possiamo fare oggi per realizzarla. Le vere questioni riguardano la una strategia concreta per i rivoluzionari.

La buona notizia è che le risposte a queste domande esistono da molto tempo: la rivoluzione russa del 1917 ha dimostrato nella pratica come la rivoluzione proletaria possa trionfare. Se vogliamo che le nostre idee trionfino durante la nostra generazione, dobbiamo imparare da Lenin e costruire un’organizzazione rivoluzionaria sul modello dei bolscevichi.

Riquadro d’approfondimento: Lenin è alla moda Attualmente, il 40% dei Millenials (di età compresa tra i 24 e i 42 anni) vede Lenin come una figura positiva, a confronto di appena il 4% dei baby-boomers più anziani (YouGov negli USA). Cosa rappresenta la persona di Lenin? Lenin è sinonimo di comunismo. Più ancora dello stesso Karl Marx, egli incarna la lotta pratica e la rivoluzione. Questo è un chiaro segno della direzione che sta prendendo la giovane classe operaia! La generazione più giovane (<24 anni) non è stata nemmeno presa in considerazione nel sondaggio citato – loro sono senza dubbio ancora più avanzati dei Millenials riguardo la radicalizzazione!

La lezione della Rivoluzione russa

Nell’ottobre 1917, la classe operaia prese il potere in Russia, guidata dai bolscevichi di Lenin e Trotsky. Gli operai e i soldati smantellarono il governo borghese e trasferirono tutto il potere ai “soviet”: i comitati di operai, soldati e contadini.

La proprietà privata dei mezzi di produzione fu abolita sopra un sesto della superficie terrestre. Questo fu un evento storico di portata mondiale: si spalancò la porta verso un nuovo mondo, libero dallo sfruttamento e dall’oppressione! Come tutto ciò è stato possibile?

La risposta si può trovare nella convergenza dei due aspetti del processo rivoluzionario: le condizioni oggettive e soggettive della rivoluzione.

La rivoluzione proletaria è un prodotto delle contraddizioni del sistema capitalistico stesso. Quando un sistema sociale ha fatto il suo corso e non è più in grado di offrire un progresso alle masse, la tensione che oppone le classi diventa così forte che a un certo punto diventa insostenibile: le masse oppresse si sollevano e intraprendono una lotta attiva per una nuova vita. In questo senso, la rivoluzione è un processo oggettivo: è prodotta da condizioni che non dipendono dalla nostra volontà.

Tuttavia, quando si materializzano le condizioni oggettive per una rivoluzione, la classe operaia non può aspettare passivamente. Essa deve capire che deve prendere il potere. Questo è il lato soggettivo dell’equazione: c’è bisogno di un’azione rivoluzionaria consapevole. Il movimento spontaneo delle masse deve essere collegato a un programma, una preparazione, una strategia e una tattica. A tal fine, c’è bisogno di un partito rivoluzionario formato da quadri marxisti.

Da quando il capitalismo ha superato il suo apice storico, la storia della lotta di classe non è stata priva di rivoluzioni. Dalla Comune di Parigi del 1871 all’ondata rivoluzionaria sviluppatasi dopo la Prima guerra mondiale, passando per la Spagna degli anni Trenta, alla Francia del 1968 al Cile, all’Ecuador, al Sudan, allo Sri Lanka e all’Iran in questi ultimi anni, la classe operaia si è sollevata innumerevoli volte per porre fine alla miseria del capitalismo.

Nonostante tutto ciò, l’intera esperienza del movimento operaio dimostra che il movimento spontaneo delle masse non è sufficiente. Una situazione rivoluzionaria non può durare per sempre. Se un movimento di massa non ha una guida rivoluzionaria in questa finestra di opportunità decisiva, perderà la possibilità di prendere il potere. La rivoluzione si esaurirà e le forze reazionarie prenderanno di nuovo il sopravvento.

L’unica rivoluzione della storia in cui la classe operaia è riuscita a prendere il potere e a mantenerlo è stata quella del 1917 in Russia. Questa è la lezione della rivoluzione russa: la rivoluzione ha trionfato perché la classe operaia aveva, nei bolscevichi, un partito con il programma adeguato, dei quadri preparati e che si appoggiava sulla sua fazione la più avanzata. Senza questo partito, gli operai russi non sarebbero mai riusciti a prendere il potere nel 1917, nonostante tutto il loro eroismo.

Bolscevismo: come costruire un partito rivoluzionario?

Un partito rivoluzionario di questo calibro non può essere improvvisato quando la rivoluzione esplode. Deve essere costruito sistematicamente e consapevolmente durante anni prima della rivoluzione.

Il lavoro di preparazione politica che ha reso possibile questo evento monumentale è l’essenza stessa del bolscevismo: lunghi e faticosi anni di preparazione, di costruzione di cellule, con centinaia di circoli di lettura e gruppi di discussione per studiare l’analisi rivoluzionaria del marxismo, migliaia di piccole e grandi lotte nel corso delle quali i bolscevichi hanno dovuto difendere il programma rivoluzionario nella pratica, a volte nelle circostanze più sfavorevoli. La Rivoluzione d’Ottobre in Russia fu vittoriosa perché le migliaia di quadri nelle file del partito erano stati temprati nel corso di due decenni dall’esperienza della teoria e della pratica rivoluzionaria.

La condizione fondamentale al successo era che il partito fosse costruito sulle “fondamenta granitiche della teoria marxista”, come diceva Lenin. Il marxismo è l’unica teoria rivoluzionaria che, nel corso dei decenni, si è dimostrata capace di prevedere correttamente gli sviluppi del capitalismo e della lotta di classe, indicando così chiaramente alla classe operaia il proprio compito storico. Nel corso della storia dei bolscevichi, Lenin si è battuto instancabilmente per la difesa del marxismo e per la chiarezza teorica.

È proprio grazie alla loro chiarezza teorica che i bolscevichi erano i più attivi, determinati ed energici combattenti di classe, quelli con la più grande forza di volontà. Fermamente convinti della correttezza delle loro idee, i quadri bolscevichi non si curavano dell’opinione pubblica: in tutte le situazioni e tutte le lotte, difendevano incrollabilmente il programma rivoluzionario e il punto di vista della classe operaia.

Un rapporto interno di un direttore della polizia zarista del 1913 descrive l’influenza dei quadri bolscevichi quattro anni prima che prendessero il potere:

“Negli ultimi dieci anni, l’organizzazione e le persone affiliate a Lenin sono state la forza più energica, la più coraggiosa, quella capace di lottare senza tregua, di resistere e di organizzarsi in permanenza […] La fazione leninista è sempre organizzata meglio delle altre, più forte nella sua determinazione, più fantasiosa nel diffondere le sue idee tra i lavoratori. […] Quando il movimento operaio cominciò a rafforzarsi negli ultimi due anni, Lenin e i suoi partigiani si avvicinarono agli operai più degli altri e furono i primi a lanciare slogan puramente rivoluzionari […] I circoli, le cellule e le organizzazioni bolsceviche sono ormai sparsi in ogni città. Hanno stabilito una corrispondenza e dei contatti permanenti in quasi tutte i centri industriali”.

Tutti questi circoli e il lungo lavoro per radicarsi saldamente nell’avanguardia della classe operaia furono la condizione necessaria per riuscire a conquistare le masse quando le condizioni oggettive della rivoluzione maturarono definitivamente nel 1917. Dopo anni di guerra, crisi e carestie, le masse si sollevarono in rivoluzione. In queste condizioni, anche un’organizzazione relativamente piccola con dei quadri ben formati e determinati può svolgere il ruolo decisivo di fattore rivoluzionario soggettivo.

Da appena 8.000 membri all’inizio del 1917, i ranghi bolscevichi crebbero di oltre 30 volte nel giro di otto mesi, raggiungendo 250.000 membri entro ottobre. Riuscirono a conquistare altri milioni di persone al programma comunista, la stragrande maggioranza delle quali appartenenti alla classe operaia.

Il fatto che i bolscevichi siano riusciti in questa ardua impresa è una testimonianza dei decenni di preparazione metodica che hanno preceduto il 1917: anni durante i quali hanno lottato, in un relativo anonimato, per trovare e reclutare nuovi membri, formare i loro ranghi e affinare le loro capacità, pubblicare libri, volantini e giornali, organizzare circoli di discussione e creare le strutture del loro partito.

Questa è l’eredità del bolscevismo: la formazione metodica di rivoluzionari professionisti riuniti in un’organizzazione disciplinata. L’organizzazione è stata creata in modo che un gruppo relativamente piccolo di quadri potesse essere trasformato, sulla base degli eventi, in un partito rivoluzionario di massa.

Gettare le basi di un partito rivoluzionario di massa

Armati di questa comprensione, oggi stiamo costruendo con la Tendenza Marxista Internazionale (TMI) in tutti i continenti un’organizzazione internazionale di militanti rivoluzionari professionisti e preparati. Nel campo dei grandi movimenti della storia, essa avrà l’opportunità di diventare un autentico partito comunista di massa.

Dobbiamo essere molto chiari: siamo già in un’epoca di rivoluzione e controrivoluzione. Il capitalismo ha superato il suo apice molto tempo fa. La sua traiettoria punta chiaramente in una direzione: verso il basso. La classe operaia non è mai stata così importante e con un tal potenziale come oggi. La vita è il migliore maestro. E la vita nell’attuale capitalismo, fatto di crisi e di disastri, insegnerà dolorosamente a tutta la classe operaia, uno strato dopo l’altro, che non abbiamo più nulla da guadagnare da questo sistema: se vogliamo vivere, il capitalismo deve morire.

Negli anni e nei decenni a venire, la classe operaia di tutti i Paesi, compresa la Svizzera, si troverà in situazioni in cui potrà conquistare il potere sulla base di una mobilitazione di massa. Il nostro compito strategico in quanto rivoluzionari è quello di organizzare decine di migliaia di lavoratori e di giovani in una forza politica che possa poi conquistare l’intera classe operaia al programma della rivoluzione e del comunismo.

È un lavoro impegnativo. La costruzione di un’organizzazione rivoluzionaria è un processo lungo e costoso, con diverse fasi di sviluppo. Come per i bolscevichi, la prima fase consiste nel costruire un’organizzazione di quadri marxisti. Dobbiamo avere il senso delle proporzioni. Oggi non siamo ancora un partito di massa. Una piccola organizzazione di quadri non può raggiungere l’insieme della classe operaia. Dobbiamo stare attenti a non pensare il contrario!

Ma è proprio per questo – e solo per questo! – che costruendo oggi un solido nucleo di quadri, saremo in grado, in una fase successiva, di raggiungere strati più ampi della classe operaia. In Svizzera ci sono già decine di migliaia di giovani comunisti. Oggi c’è almeno un comunista in ogni azienda, in ogni classe, in ogni quartiere o auditorium universitario.

Il nostro compito immediato è quello di raggiungere tutti i comunisti isolati e ancora non organizzati, di convincerli e integrarli in un’organizzazione unita e disciplinata, e di coinvolgerli direttamente nel lavoro di costruzione. Per fare questo, abbiamo bisogno della massima visibilità. Dobbiamo presentarci apertamente come comunisti ovunque ed in ogni momento della nostra vita quotidiana. Ogni comunista deve porsi l’obiettivo di trovare i comunisti più vicini a lui e di costruire una cellula comunista ovunque si trovi: nel proprio circolo personale, sul posto di lavoro, a scuola, all’università.

Fin dai suoi primi giorni in seno all’organizzazione, ogni comunista può svolgere un ruolo decisivo. Il suo compito è trovare i prossimi comunisti. Costruzione pratica e formazione teorica vanno di pari passo. Per conquistare la prossima generazione di comunisti, bisogna essere in grado di difendere fermamente le idee marxiste.

Centinaia di compiti si presentano ad ogni giorno: affiggere manifesti, formare nuovi comunisti, scrivere articoli e rapporti, produrre video per i social network, difendere il programma comunista nelle manifestazioni. Ognuno di questi compiti è fondamentale per gettare le basi del futuro partito comunista di massa.

Per comprendere il significato di ciascuno di questi piccoli compiti, abbiamo bisogno di una visione ampia e di una comprensione di ciò che stiamo costruendo. Le cellule che stiamo costruendo oggi costituiranno la spina dorsale di un’organizzazione di decine, centinaia di migliaia di persone. Per questo, abbiamo bisogno di quadri temprati dalla costruzione attiva dell’organizzazione, che abbiano studiato profondamente la teoria marxista e che s’impegnino a difenderne le idee in ogni situazione, qualunque sia la forza della pressione ideologica borghese.

Che cos’è un quadro? Un quadro è un compagno che ha assimilato a fondo le idee e i metodi fondamentali del bolscevismo, che è in grado di intervenire con energia, creatività e pazienza per difendere il programma comunista nel movimento e che è in grado di costruire e sviluppare un gruppo locale sano e attivo e un nucleo direttivo. È un processo minuzioso che richiede anni. Ma è anche incredibilmente gratificante, perché non c’è niente di più potente che capire come possiamo giocare un ruolo cruciale in questa fase decisiva della storia dell’umanità.

Da centinaia a migliaia, a decine di migliaia

Come i bolscevichi durante il lungo periodo del loro sviluppo, oggi stiamo costruendo la TMI principalmente sulla base di una paziente formazione politica. Ma non siamo un club di discussione. Siamo già attivamente coinvolti in quasi tutte le lotte di classe in Svizzera e difendiamo il programma comunista in ogni grande manifestazione.

Man mano che acquisiamo esperienza e capacità, saremo in grado di conquistare il sostegno dei lavoratori, non solo sulla base delle nostre idee, ma anche provando il nostro impegno nella pratica. Non ci limiteremo a partecipare alle lotte, ma finiremo per guidarle. I veri bolscevichi sono incrollabili nella difesa delle idee marxiste e del programma rivoluzionario. Allo stesso tempo, dimostrano la massima flessibilità tattica nel diffondere questo programma alla classe operaia.

Nei sindacati di massa, ci impegneremo nella lotta contro i leader riformisti che ci stanno trattenendo, facendo affidamento sui nuovi strati di giovani lavoratori. Presenteremo i nostri candidati comunisti alle elezioni; non nell’illusione riformista di poter cambiare qualcosa nelle istituzioni borghesi, ma perché utilizzeremo ogni forum per far conoscere il nostro programma agli strati più ampi e incoraggiare la classe operaia a organizzarsi e lottare.

Guidati dalla teoria marxista e dalla necessità di un’assoluta indipendenza politica e organizzativa della classe operaia, saremo più potenti di qualsiasi altra corrente nella storia del movimento operaio svizzero.

Tuttavia, questo sarà possibile solo se stabiliamo a partire da oggi stesso una solida base politica. Ciò significa che il nostro compito è quello di costruire un’organizzazione di quadri marxisti – la spina dorsale del futuro partito rivoluzionario di massa.

La TMI ha già fatto molta strada. Ha difeso, nelle circostanze più difficili, le idee del marxismo autentico di Marx, Engels, Lenin e Trotsky. Ha preservato per la generazione attuale le migliori tradizioni del movimento operaio: quelle del bolscevismo. Solo questo sano DNA di idee ci ha permesso di costruire la nostra attuale Internazionale rivoluzionaria. Le nostre forze sono ancora troppo esigue per il nostro compito storico, ma possiamo contare ora su sezioni e gruppi in oltre 60 Paesi.

Anche in Svizzera, grazie ad anni di lavoro, la TMI è riuscita a costruire un primo nucleo solido e a creare strutture nazionali. Con la radicalizzazione in atto tra i giovani, tutto sarà pronto per conquistare altre centinaia e migliaia di persone in seno alla nostra organizzazione.

Per ogni compagno che reclutiamo oggi e che formiamo alle tradizioni del bolscevismo, possiamo conquistarne 10, 100 o più in futuro. Il raggiungimento di 1.000 e poi 2.000 comunisti organizzati in Svizzera è già tangibile all’orizzonte. Con il metodo corretto e il programma rivoluzionario, questo ci permetterà, nella piccola Svizzera, di forgiare al comunismo l’avanguardia della classe operaia.

Quando le condizioni oggettive, l’avanzamento della radicalizzazione e i grandi eventi spingeranno le masse alla lotta, un partito di questo tipo – con dei quadri bolscevichi e radicato nello strato più avanzato della classe operaia – sarà in grado di guidare la lotta per le masse. Se i quadri marxisti accompagneranno la classe operaia spalla a spalla nella lotta, come fecero i bolscevichi nel 1917, se spiegheranno con pazienza e fermezza il programma comunista, le masse si convinceranno della giustezza di questo programma sulla base della loro propria esperienza. Questa è la strada verso la rivoluzione.

Tuttavia, questo presuppone che oggi facciamo bene il nostro lavoro e che lavoriamo in modo mirato e pianificato a tutti i livelli! Vinceremo solo se, attraverso un lavoro paziente e costante, creeremo cellule e gruppi locali in ogni grande città, in ogni scuola e in ogni azienda.

Perché siamo così ottimisti?

Siamo in una corsa contro il tempo. La crisi del capitalismo e i movimenti della classe operaia hanno il loro tempo e il loro ritmo, che non possiamo controllare. La classe operaia non ci aspetterà. Dobbiamo prepararci alla rivoluzione ora.

Perché noi, i marxisti, siamo così ottimisti in questa situazione? Innanzitutto, perché abbiamo la massima fiducia nella forza rivoluzionaria della classe operaia. La crisi mortale del capitalismo spingerà necessariamente la classe operaia alla lotta, nella quale non mancheranno eroismo, creatività e iniziativa.

L’unica questione in sospeso è se la classe operaia avrà la leadership rivoluzionaria che merita. Tuttavia, poiché le condizioni attuali stanno facendo nascere un’intera generazione di nuovi energici rivoluzionari, il punto di partenza per la costruzione di questa leadership non potrebbe essere più favorevole per noi. Noi, i bolscevichi, possiamo dire con orgoglio e piena fiducia:

  • Abbiamo un piano.
  • Conosciamo la strada verso la rivoluzione comunista.
  • Sappiamo come essa sarà vittoriosa.
  • Sappiamo quali sono le tappe necessarie per raggiungerla.

Questo è il secondo motivo del nostro ottimismo. In un sistema sociale moribondo che sta completamente schiacciando la sua popolazione, non c’è niente di più forte, niente di più emancipante che sapere come ognuno di noi possa giocare un ruolo decisivo nella lotta per un nuovo capitolo della storia dell’umanità. Ecco perché andiamo avanti con entusiasmo e determinazione. Non ci fermeremo davanti a nulla per compiere ogni passo necessario.

Consideriamo ogni comunista e ogni rivoluzionario onesto nelle strade come un nostro compagno – se sei uno di loro, sta a te fare il prossimo passo necessario, organizzarti con noi e unirti alla lotta!