La pandemia pone una questione centrale: cosa è prioritario e cosa invece si può sacrificare, profitti o salute, condizioni di vita e di lavoro? Queste ultime, insieme alla lotta alla pandemia è ciò che interessa alla classe lavoratrice, per la borghesia, invece sono tutt’al più secondarie: ciò che conta veramente sono i profitti e l’ultimo anno e mezzo ce lo ha dimostrato come mai prima d’ora. Dopo vent’anni di austerità e politiche di privatizzazione, anche durante la più profonda emergenza sanitaria, non c’erano soldi per l’assistenza sanitaria. La classe lavoratrice, in particolare il personale infermieristico, è stata esposta al virus come carne da macello, ma è la borghesia con la sua ricerca del profitto, ad essere la responsabile del perpetuarsi della pandemia.
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